Bologna città 30: un po’ di chiarezza.

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Dal 1° luglio 2023 il limite massimo di velocità in tutte le strade urbane di Bologna è passato da 50 a 30 chilometri orari, ad eccezione delle principali vie di scorrimento dove rimarrà a 50 chilometri orari. Le sanzioni legate ai nuovi limiti di velocità partiranno dal 1° gennaio del 2024, data ormai imminente. Sulle strade a 30 il controllo sarà affidato ai vigili, mentre gli autovelox fissi saranno solo nelle strade a 50. In tanti hanno dubbi e chiedono chiarimenti: faccio chiarezza.

In primo luogo molti domandano se è possibile che un Comune applichi normative diverse da un C.d.S. nazionale: sì, entro certi limiti, che francamente nel caso in esame mi sembrano assolutamente e arbitrariamente travalicati da un’amm.ne Comunale che sta facendo gravissimi danni a Bologna, a partire da aspetti economici, a una viabilità assolutamente invivibile che sta rendendo impossibile circolare a Bologna, con ciclabili pericolosissime per tutti (primi i ciclisti, che comunque non le usano quasi) e progetti di tram inutili, mentre anni di “feudi” di partito hanno in compenso abbandonato a sé la torre Garisenda che rischia di crollare e che verrà trasformata in un cantiere infinito, mostro architettonico, che bloccherà ulteriormente il traffico e avrà effetti peggiorativi anche sull’estetica turistica della città…

Quindi, la domanda sulla necessità di spendere soldi per una zona 30 trova una risposta ovvia: è perfettamente inutile e nasconde una ideologia sui trasporti che poteva meglio essere portata avanti con una più trasparente pedonalizzazione forzata e con l’intento di fare cassa con multe a man bassa, cosa che invero è l’opposto di quello che è l’intento dichiarato di un risultato di “zero multe” perché è evidente a tutti che le sanzioni aumenteranno, soprattutto perché un principio etico basilare di una norma è che sia percepita come giusta da colui che ci si deve attenere, per avere un reale effetto incentivante sulla condotta.

Sinceramente, poi, oltre a tutta una visione ideologico politica che – come chiarito – non mi trova affatto d’accordo, anche da un punto di vista normativo mi pare che un’intera città (come di fatto è) a 30 km/h sia ben oltre criteri di scelta discrezionale.

Infatti, il vigente Codice della strada all’art. 142, comma 1, prescrive:

1. Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i 130 km/h per le autostrade, i 110 km/h per le strade extraurbane principali, i 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, ed i 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano, previa installazione degli appositi segnali. Sulle autostrade a tre corsie più corsia di emergenza per ogni senso di marcia, dotate di apparecchiature debitamente omologate per il calcolo della velocità media di percorrenza su tratti determinati, gli enti proprietari o concessionari possono elevare il limite massimo di velocità fino a 150 km/h sulla base delle caratteristiche progettuali ed effettive del tracciato, previa installazione degli appositi segnali, sempreché lo consentano l’intensità del traffico, le condizioni atmosferiche prevalenti ed i dati di incidentalità dell’ultimo quinquennio. In caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura, la velocità massima non può superare i 110 km/h per le autostrade ed i 90 km/h per le strade extraurbane principali.
2. Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1, in determinate strade e tratti di strada quando l’applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.

Tuttavia, mi pare appunto che nel caso in esame non si vada a porre in essere una scelta opportuna per alcuni casi concreti in solo determinate strade o tratti di strada, bensì ci sia una sorta di norma arbitraria applicata su tutto il Comune che rende quasi lo stesso una sorta di Repubblica indipendente dallo Stato.

Diatriba risalente nel tempo, come infatti già bene esplicitava la Direttiva del Ministero dei Trasporti del 2006:

Con circolari n. 8700 del 1964, n. 4250 del 3 novembre 1973 e n. 1200 del 14 novembre 1979 il Ministero dei Lavori Pubblici (ora Ministero dei Trasporti) aveva già preso in esame il problema dei limiti di velocità che vengono localmente imposti sulle strade italiane osservando che: molti Enti proprietari, gestori o concessionari di strade, pongono in essere limitazioni di velocità localizzate, in punti o tronchi determinati, fissando valori irrazionali (…).

Ebbene, allo stato, resta il fatto che salvo interventi Ministeriali o Statali o ripensamenti che sono come minimo auspicati, a Bologna dal 1 gennaio 2024 occorrerà prestare attenzione ai nuovi limiti, che tuttavia non sono assoluti, residuando comunque una serie di strade (alcune delle arterie principali) che avranno i limiti naturali dello Stato.

Quindi, ad es., i viali di circonvallazione restano a 50km/h, tranne il tratto davanti alla Stazione; così l’asse Togliatti-Gandhi-Tolmino-Sabotino, via Stalingrado e quello Lenin-Po-Torino-Benedetto Marcello. Mentre Andrea Costa e Saragozza (che già sono invivibili oggi) diventano strade a 30 Km/h: perché, infatti, ci sono le famose e pericolosissime ciclabili, di fatto strisce per terra a caso nella carreggiata, che le biciclette non usano quasi e che hanno portato più feriti di quanti la città 30 vorrebbe evitarne…

Sulle strade a 30 il controllo sarà affidato ai vigili (che comunque confido avranno l’onere di dover segnalare la loro presenza con avvisi a idonea distanza, salvo collocarsi in posti ove tali avvisi sono già presenti) mentre gli autovelox fissi saranno solo nelle strade a 50: quindi, tranquilli, non potranno arrivarvi per ora sanzioni per presunte foto scattate ai 37 km/h…

Questa giunta da qualcuno è stata votata, quindi concludo con il celebre motto “chi è causa del suo mal pianga sé stesso“!

Per maggiori informazioni, il Comune di Bologna ha comunque realizzato un sito informativo che Vi invito a consultare: https://www.bolognacitta30.it/

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Studio Legale Brandoli

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